La norma UNI EN 356 prevede una prova di impatto di un corpo duro.
La prova, che simula l’apertura di un foro per permettere il passaggio di una mano, dell’avambraccio o di un attrezzo, consiste nel verificare il comportamento di una sfera di acciaio con un diametro di 100mm ed una massa di 4,11kg che impatta la superficie vetrata posta orizzontalmente, cadendo da altezze e in numero di impatti variabili. La prova risulta superata se la sfera, dopo essere caduta per tre volte ai vertici di un triangolo al centro del provino, non passa attraverso il vetro.
I vetri sono di dimensione 90x110cm, posti su un piano orizzontale. Gli impatti avvengono successivamente in modo da formare un triangolo equilatero di 13cm di lato.
In questo modo viene simulato un atto di vandalismo che avviene come tentativo di effrazione tramite lancio di un oggetto solido.
In base a questa classificazione vengono stabiliti i campi di applicazione e le relative classi di appartenenza consigliate:
Una seconda prova che simula l’apertura di un foro tale da permettere il passaggio di una persona o di attrezzi particolari consiste nel verificare il comportamento del vetro stratificato all’impatto di un’ascia dove si richiedono un minimo numero di colpi stabilito per aprire un varco di 400 mm x 400 mm.
La norma indica i criteri per misurare la resistenza di una lastra quando questa viene colpita a ripetizione da un corpo solido come appunto una mazza o un ascia, simulando un tentativo di effrazione e scasso.
Di seguito i campi di applicazione per vetri antieffrazione e le relative classi di appartenenza consigliate: